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nostra sartoria presta particolare attenzione ad ogni dettaglio nella 
realizzazione dei costumi. Cerchiamo di rappresentare al meglio le epoche 
storiche a cui appartengono, effettuando svariate ricerche su volumi storici. 
L'importanza della scelta dei tessuti come damaschi, velluti, sete e altri 
materiali usati, dipendono dall'epoca che deve rispecchiare l'abito storico. La parte dei costumi 
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		che per l' accoppiamento dei colori e dei tessuti.
 Disponiamo anche di una linea particolare di costumi d' epoca da usare 
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 L'ABBIGLIAMENTO FEMMINILE 
DEL XVIII SECOLO
 L'abbigliamento femminile 
mostrò un inspiegabile cambio di tendenza, al contrario della controparte 
maschile, sviluppatasi su linee già fissate nel secolo precedente. Le donne si 
erano allontanate costantemente, anche se lentamente, dagli eccessi del 
macchinoso abito rinascimentale, per cercare maggiore libertà e comodità. Invero 
questa fu una tendenza che continuò fino al 1725, quando, senza alcuna ragione 
plausibile, vi fu un radicale voltafaccia con un ritorno alle complicate ed 
esagerate silhouette del tardo XVI secolo. Prima di esaminare questo fenomeno, 
tuttavia, bisogna considerare i dieci anni che vanno dal 1715 al 1725, quando 
nacque una nuova moda che fu la continuazione di tendenze già in voga nel XVII 
secolo. Innanzi tutto, fece la sua apparizione, tra il 1715 e il 1716, il sack 
(sacco) o vestito alla Watteau. Così chiamato non perché il grande pittore abbia 
messo mano per creare questo modello, ma perché nei suoi ritratti le dame 
dell'alta società rappresentano la migliore documentazione di questa moda 
particolare. Il vestito, in effetti, era piuttosto informe, molto ampio e 
morbido; dietro, pieghe profonde e piatte si riunivano sotto la nuca; le maniche 
erano larghe, lunghe fino al gomito, pieghettate e cucite al corpetto.
 Non si sa esattamente in che modo quest'abito fosse confezionato, ma la maggior 
parte degli esperti ritiene fosse in un solo pezzo senza cuciture sulle spalle. 
Certamente era indossato sopra un certo numero di sottane pieghettate e un 
corsetto aderente.
 Quest'indumento ebbe vita breve come alta moda e già nel 1730 era stato 
abbandonato in favore della gonna aperta, larga sui cerchi. L'uso dei cerchi 
certamente fu una delle novità più eccentriche nell'abbigliamento femminile del 
secolo. In principio si trattò di una gonna rinforzata da cerchi di diametri 
degradanti, fatti di stecche di balena o di canne di bambù, per dare alla gonna 
una forma a campana ben più definita che non le sottane inamidate. Infatti, 
informazioni dell'epoca suggeriscono che le due forme coesistettero per diversi 
anni.
 Nessuno sa esattamente chi abbia introdotto la nuova moda. Alcuni ne 
attribuiscono l'idea agli Inglesi, altri suggeriscono che si trattasse di una 
derivazione del costume teatrale francese. Una terza ipotesi è che fosse 
arrivata dalla Germania. Chiunque sia stato, è certo che diede inizio a una 
linea che si sviluppò rapidamente in una serie di versioni simili a quella del 
guardinfante.
 Verso il 1735 la gonna a campana passò di moda. La nuova silhouette aveva la 
gonna larga ai fianchi, ma piatta davanti e dietro. Questa nuova linea non si 
poteva ottenere con l'abito a cerchi e perciò si ricorse a due armature di 
stecche di balena o di canne di bambù, riempite di crine e poste sui fianchi. 
Vennero chiamate "paniers" e la loro somiglianza con i panieri con cui si 
caricavano gli asini non mancò di attirare l'attenzione degli umoristi 
dell'epoca. Il punch, per esempio, pubblicò un articolo per mettere in guardia 
le dame dal cavalcare un somaro indossando i paniers. Per chiarire il concetto 
lo illustrò con una vignetta raffigurante una donna vista da dietro con 
un'enorme gonna sotto la quale spuntavano solo le zampe di un somaro.
 Verso il 1750 le gonne raggiunsero larghezze assurde. A prescindere dal loro 
dubbio valore estetico, questi fianchi enormi ovviamente presentavano grossi 
problemi pratici. Era impossibile che due donne potessero sedere vicine o 
passare fianco a fianco attraverso una porta. Verso il 1770 i disegnatori di 
moda escogitarono un metodo per coordinare ampiezza delle vesti e possibilità di 
movimento. I panieri di stecche di balena furono rimpiazzati da due strutture 
metalliche, incernierate in modo da poterle sollevare ogni volta che chi le 
portava si avvicinava a un ingresso stretto. Ciò segnò l'inizio della fine dei 
panieri. La mancanza di praticità aveva ucciso la moda. Mentre la forma della 
gonna continuava a cambiare per tutto il XVIII secolo, la linea del corpetto 
rimase statica. Il corpetto attillato a vita lunga, prevalso alla fine del XVI 
secolo e nel XVII secolo, rimase il preferito. Invariabilmente il giro vita 
terminava a punta acuta avanti e non dietro come nel secolo precedente. Ancora 
una volta questa vita sottile era ottenuta col busto, di cui sono sopravvisuti 
molti esemplari ceh, ben lontani dal rappresentare nuovi concetti, divennero 
sempre più sofisticati ed elaborati man mano che vi succedevano i decenni. In 
genere venivano confezionati con sogger pesanti di lino o cotone, fittamente 
impunturati da cima a fondo e rinforzaticon molteplici file di stecche di balena 
o bambù. In alcuni casi questi rigidi sostegni erano disposti talmente vicini 
fra loro da sembrare un tessuto grossolano. I busti, accuratamente confezionati 
su misura, davanti arrivavano fino sotto il seno e dietro fin sotto le scapole, 
erano allacciati sul dorso con un sistema di lacci incrociati ed erano sostenuti 
da spalline. Busti costosi venivano confezionati a colori vivaci oppure 
ricoperti di seta ricamata. In qualche caso con lo stesso tessuto della gonna, 
servivano anche da corpetto per il vestito. Le mancihe erano unite allae 
spalline con lacci, una pettorina era applicata davanti.
 Gli abiti indossati sopra questi capi non erano meno notevoli. Confezionati con 
grande accuratezza, con ricche sete e broccati, e spesso ricamati con motivi 
floreali, furono caratteristici del periodo Rococò. Avevano gonne che noi 
chiameremo aperte, termine a quel tempo non usato. Il pannello a V, sul davanti 
del corpetto, venne sostituito da una pettorina ricamata, bilanciata da uno 
spacco nella gonna a forma di V rovesciato, che metteva in mostra gran parte 
della sottana, spesso ancora più elaborata dell'abito stesso.L'abito aperto, con 
panieri, rmase di moda per trent'anni e in questo periodo la sua linea cambiò 
pochissimo, ad eccezione di quando le dimensioni delle sottovesti lo rendevano 
inevitabile, Le maniche, sempre lunghe circa fino al gomito, lasciavano apparire 
le increspature delle mancihe delle camicia. Le pettorine di solito erano 
guarnite con fiocchi orizzontali degradanti dall'alto in basso con un disegno 
che sembrava una scaletta chiamato appunto echelles (scale). L'unica altra 
aggiunta dell'abito, che godette di un certo favore contemporaneo, fu una 
sciarpa di chiffon che copriva pudicamente la parte inferiore della scollatura. 
Verso il 1780 ci fu un cambiamento improvviso e radicale con un ritorno alla 
linea del tardo XVII secolo.Scomparsi i panieri gli abiti furono ancora una 
volta drappeggiati sul dietro. Tornò di moda la linea sofisticata che 
caratterizzò gli abiti del 1680. Il suo arrivo è riferito sul Ladies Magazine 
dell'aprile del 1782: "La regina di Francia a Versailles è comparsa con un abito 
da mattina che ha totalmente eclissato il vestito da udienza e si dice che abbia 
suscitato un entusiasmo generale. Il vestito è confezionato in puro raso, quasi 
tutto bianco, indossato senza cerchi, rotondo e con un lungo strascico. Davanti 
è drappeggiato da una parte ed è allacciato con nappe d'argento, oro e seta 
secondo il gusto di chi l'indossa, dall'allacciatura fa capolino la sottogonna 
di mussolina o di seta leggera pieghettata e di colore contrastante. Le maniche 
ampie e corte, drappeggiate vicino alla spalla con nappine o nodi di diamanti, 
confezionate col cambrì più fine, fittamente pieghettato e guarnite con pizzo di 
Bruxelles, rendono il tutto infinitamente delizioso. Il corpetto in vita non è 
stretto sul busto, ma staccato e guarnito da una piccola striscia di pelliccia 
come l'orlo dell'abito stesso". Questa descrizione dell'abito della regina 
francese si illustra da sè. Sembra che questa nuova linea sia stata adottata 
simultaneamente dalle corti di Francia e Inghilterra e sia rimasta di moda per 
una decina d'anni. Fu chiamata in modi diversi, ma forse il più comune fu 
polonaise.Questo aveva un corpetto lungo e rigido, un giro collo quadrato o 
arrotondato, generalmente orlato con pieghettature e il décolleté era rifinito 
con una pettorina quadrata di mussolina , le maniche rimasero lunghe fino al 
gomito, ma alquanto più aderenti e terminavano con un pizzo invece che con 
risvolti della camicia. La gonna ritornò alla linea a campana,ed era aperta 
davanti, trattenuta dietro con i fiocchi, mettendo in mostra in tal modo quasi 
tutta la sottoveste che poteva essere o no dello stesso tessuto. Per la prima 
volta le gonne furono sollevate da terra di alcuni centrimetri scoprendo un 
provocante pezzo di caviglia. Verso il 1783 la crinolina progredì ma con 
temporaneo ritorno alla linea gonfia. La foggia più comune fù il lévite che può 
essere considerato il logico svilutto della polonaise,ma con diverse varianti. 
La gonna, ancora aperta sul davanti, metteva in mostra la sottoveste, ma non era 
più drappeggiata a formare crinolina sulla parte posteriore, Il corpetto ancora 
attillato era molto più corto, circondato da una larga fascia, le maniche, 
aderentissime e lunghe parecchi centimetri al di sotto del gomito, erano 
rifinite con corte frange di mussolina. Lo scialle, accessorio modesto, che 
faceva parte integrante del vestito sin da quando erano venute di moda le 
profonde scollature, si trasformò in una specie di stola, cioè in una larga 
striscia di mussolina drappeggiata intorno alle spalle, incrociata sul petto e 
legata intorno alla schiena, dando alla donna l'aspetto di una colomba 
pettoruta. In realtà la mussolina fu una delle stoffe più eleganti degli anni 
80, in particolare per le sottovesti.Per quanto riguarda i soprabiti, il velluto 
sostituì il broccato e ciò rappresentò un contrasto ancora più spiccato tra 
vestito e sottoveste, sia per il colore sia per il tessuto, di quanto non fosse 
stato negli anni precedenti. Più o meno nello stesso periodo in cuoi la 
polonaise divenne di moda si nota un'interessante evoluzione nel costume da 
viaggio e da equitazione. Ambedue ricalvacano la moda maschile nel tempo. Per 
cavalcare le dame indossavano giacche lunghe fin sotto i fianchi e giacchetti a 
vita, con larghi risvolti, al collo una sciarpa annodata con un fiocco, sul capo 
il tifpico cappello maschilie con una piuma. Tutto ciò veniva portato su di una 
gonna scampanato sopra numerose sottane lunghe fino alla caviglia. Per viaggiare 
le donne adottarono la redingote che si basava sul taglio del giaccone maschile. 
Si trattava di un soprabito a tutta lunghezza, tagliato come un vestito aperto, 
ma dotato di una mantellina e abbottonato sul petto, In genere veniva indossata 
su una camicetta bianca e un corto gilet che dava alla figura una linea 
piuttosto mascolinam ma elegante. L'elegante austerità di questo insieme era 
corretta dal carattere veramente femminile degli accessori che lo 
accompagnavano.
 
 IL XVIII 
SECOLO
 Nel XVII secolo l'Europa aveva già sopportato più di cento anni di guerre e 
stragi senza fine. Con l'arrivo del nuovo secolo apparentemente non si ebbero 
molti miglioramenti nella situazione politica. Tuttavia si verificò un 
cambiamento significativo nella struttura sociale. Nell'Europa occidentale le 
classi medie che stavano emergendo divennero sempre più influenti.
 Fu questa loro nuova posizione, più che quella dell'aristocrazia, ad iniziare un 
dominio sulla moda.
 nell'Europa orientale continuò a prevalere un sistema feudale di governo ma 
anche qui erano in atto dei cambiamenti. In Russia, Pietro il grande volse gli 
occhi verso Parigi e Londra nel disperato tentativo di accelerare il progresso 
nel suo immenso paese sia in campo tecnico sia culturale. Parimenti, in Prussia, 
Federico il grande guardava alle corti di Francia e Inghilterra come a modelli 
su cui costruire la propria. Sviluppi e cambiamenti si ebbero anche nel nuovo 
mondo: la Spagna mantenne le colonie nell'America del Sud e si spinse fino al 
Messico; la Louisiana era francese e l'Inghilterra aggiungeva la Georgia alle 
potenti e floride colonie che già possedeva sulla costa atlantica del continente 
nordamericano.
 
 Europa e America continuarono a seguire la moda dettata dalla Francia.
 Nonostante le difficoltà politiche e finanziarie, la corte di Versailles rimase 
arbitra della moda nel mondo occidentale. L 'influenza inglese nello sviluppo 
del costume in quest'epoca fu più tecnica che estetica. Alla vigilia della 
rivoluzione industriale introdusse la meccanizzazione nel campo 
manufatturiero-tessile. Nel 1733 John Kay inventò la spoletta mobile (flying 
shuttle). Queste invenzioni, accoppiata a enormi quantità di cotone a buon 
mercato proveniente dall'India e dall' America, furono la causa della 
rivoluzione nell'industria tessile manifatturiera. L'Inghilterra, forte dei 
vantaggi tecnici e coloniali, dominò il mercato mondiale.
 All'inizio del secolo vennero elaborati coloranti fissi che non stingevano e di 
conseguenza prese l'avvio una nuova importante industria per la produzione di 
stoffe di cotone stampate che per la prima volta misero a portata del mercato di 
massa manufatti a colori vivaci. Queste nuove condizioni tecnico-commerciali, 
insieme alla nascita e alla crescita di una vera classe media, ridussero il 
divario che esisteva tra l'abbigliamento dell'aristocrazia e quello dell'uomo 
comune. Per la prima volta in Europa si poté parlare di moda in termini di 
maggioranza piuttosto che di piccola minoranza.
 Le fogge-base del costume erano già state fissate negli ultimi due decenni del 
secolo precedente. Nei primi quindici anni del nuovo periodo i cambiamenti 
nell'abbigliamento furono così insignificanti che non vale la pena riportarli. 
Si può allora dire che il secolo XVIII, per lo storico della moda, abbia avuto 
inizio nel 1715 e sia terminato nel 1789 con la Rivoluzione Francese, quando i 
mutamenti nel modo di vestire furono così drastici da dover essere considerati 
con un capitolo a parte.
 
 Nel XVIII secolo le parrucche diventano componente essenziale dell'abbigliamento 
maschile. Documentano ogni fase della moda, per cui possono essere datate di 
anno in anno e a motivo della loro complessità risultano molto costose.
 
 Schema Taglie
Costumi Storici Donna: 
  
    
      
        | Italia | 36 | 38 | 40 | 42 | 44 | 46 | 48 | 50 | 52 |  
        | UK | 22 | 24 | 26 | 28 | 30 | 32 | 34 | 36 | 38 |  
        | Francia | 32 | 34 | 36 | 38 | 40 | 42 | 44 | 46 | 48 |  
        | USA | XS | S | M | L | XL |  
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